lunedì 18 aprile 2011

Speciale maturità: un po' di nostalgia

Premettendo che a 18 anni volevo letteralmente FUGGIRE dal mio liceo, gli esami di maturità restano comunque uno dei ricordi indelebili dell'adolescenza. Il momento in cui avviene il passaggio. Prima della maturità vorresti cambiare il mondo, dopo ti rendi conto che è il mondo che sta cambiando te. E' un esame non solo scolastico, ma di vita. E' un passaggio dall'adolescenza all'età adulta. Durante la scuola si è più o meno tutti uguali: gli stessi orari, gli stessi problemi... Dopo cambia tutto ed è lì che inizia il vero "gioco". C'è chi entra nel mondo universitario, chi si dedica alla politica, chi decide di cercare lavoro, chi continua la vita da eterno ragazzino, chi addirittura si sposa e mette su famiglia.

Il giorno della prima prova noi terze liceali aspettavamo fuori dal cancello secondario. Sembrava che non ci volessero far entrare. La sera prima c'era stata una partita dell'Italia agli Europei e ci siamo ritrovati (nonostante le inimicizie e la rivalità) abbracciati cantando l'Inno di Mameli. Le signore,  incuriosite, si affacciavano dai balconi e ci auguravano "in bocca al lupo". 
Ad un tratto il bidello apre il pesante cancello e un fiume di studenti si riversa nel cortile e poi per i corridoi, alla ricerca del posto migliore. Io me la sono presa comoda sinceramente, ho preferito lasciar fare al destino. Infatti mi è capitato il banco in prima fila davanti alla cattedra. Era la prova d'italiano e ci sarebbe stato poco bisogno di copiare. Gli stessi prof dissero che l'indomani (la terrificante prova di greco) avrebbero scelto loro i posti. Ricordo l'ansia e allo stesso tempo lo strano clima di festa che circolava nell'aula. Arrivano le buste. La prof le apre e distribuisce le tracce. Era iniziato il mio esame di maturità.

E voi che ricordi avete del vostro esame? Oppure come ve lo immaginate? Vi andrebbe di condividere le vostre riflessioni sul mio blog?

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