mercoledì 26 gennaio 2011

Una pagina di...Italo calvino

Accomodatevi nel mio salotto, sedetevi pure dove preferite.
C'è un comodo divano, bianco, in stoffa, con morbidi cuscini.
Fuori fa freddo vero? Vi offro qualcosa? Un the? Un succo? O vista la temperatura, qualcosa di alcolico?
Un po' di musica in sottofondo. Io direi un bel pezzo di Allevi. Le note pacate e limpide del pianoforte si disperdono nell'ambiente insieme allo scoppiettare della legna nel camino.
Scelgo un libro sullo scaffale e mi siedo. Sorseggio ad occhi chiusi del buon the verde, perdendomi nel fumo che sale dalla tazza nel freddo della sera.
 Dopo aver gustato la sua cena, la micia miagola soddisfatta e si accoccola in una morbida nuvola di fusa e di pelliccia accanto a me.

Mi schiarisco la voce. Iniziamo:


"Per arrivare in fondo al vicolo, i raggi del sole devono scendere dritti rasente le pareti fredde, tenute discoste a forza d'arcate che traversano la striscia di cielo azzurro carico.
Scendono diritti, raggi del sole, giù per le finestre messe qua e là in disordine sui muri, e cespi di basilico e di origano piantati dentro pentole ai davanzali, e sottovesti stese appese a corde fin giù al selciato, fatto a gradini, con una cunetta in mezzo all'orina dei muli.
Basta un grido di Pin, un grido per incominciare una canzone, a naso all'aria sulla soglia della bottega, o un grido cacciato prima che la mano di Pietromagro il ciabattino gli sia scesa tra capo e collo per picchiarlo, perché dai davanzali nasca un' eco di richiami e di insulti.
-Pin! Già a quest'ora cominci ad angosciarci! Cantacene un po' una, Pin! Pin, meschinetto cosa ti fanno? Pin, muso di macaco! Ti si seccasse la voce in gola, una volta! Tu e quel rubagalline del tuo padrone! Tu e quel materasso di tua sorella!
Ma già Pin è in mezzo al carrugio, con le mani nelle tasche della giacca troppo da uomo per lui, che li guarda in faccia uno per uno senza ridere: - Dì Celestino, sta' un po' zitto, bel vestito nuovo che hai. E dì, quel furto di stoffa ai moli nuovi, poi non si sa ancora chi è stato?..."



Una pagina di: "Il sentiero dei nidi di ragno" Italo Calvino

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